Norme per gli autori

RULES FOR THE AUTHORS

Allegati al testo

Allegare al testo SOMMARIO e PAROLE CHIAVE in italiano (o nella lingua in cui il saggio è composto) e in inglese, titolo in inglese, breve nota bio-bliografica dell’autore in italiano, indirizzo email.

Spazi bianchi

Non lasciare righe bianche tra un paragrafo e l’altro. Non lasciare due spazi tra una parola e l’altra.

Non inserire spazio dopo l’apertura e prima della chiusura della parentesi; dopo l’apertura e prima della chiusura delle virgolette; prima dell’indicazione della nota; all’inizio del paragrafo; tra un segno di punteggiatura e la parola precedente; dopo l’apostrofo.

Inserire uno spazio dopo ogni segno di punteggiatura.

Nelle note a piè di pagina, lasciare uno spazio tra l’indicazione numerica della nota e l’inizio della nota: es. 1 R. Romano, Tra due crisi: l’Italia del Rinascimento cit.

Note

Nel testo l’indicazione della nota precede il segno di punteggiatura: es. 2.

Non sillabare il testo

Rientro paragrafo

Rientrare la prima riga di ogni periodo di 0,75 cm.

Titolo del paragrafo

Digitare il titolo in grassetto dopo due righe bianche nell’interlinea singola e lasciare una terza riga bianca dopo averlo digitato. Allineare a sinistra, senza rientro.

Citazioni di lunghi brani

Prima di digitare il testo lasciare una riga bianca. Digitare poi il testo utilizzando un corpo carattere più piccolo (es. il 10) e senza che sia preceduto e seguito da virgolette. Dopo la digitazione del testo lasciare un’altra riga bianca.

Frasi incidentali tra lineette

Usare le lineette di lunghezza media ( – ) sia in apertura sia in chiusura, precedute e seguite da uno spazio. Si trovano attraverso il menù “inserisci”, “simbolo”. La lineetta breve (-) si usa solo per congiungere due parole: es. ante-guerra.

Parole straniere

Digitare in corsivo solo le parole che hanno un corrispettivo italiano: es. football, che ha come corrispettivo italiano “calcio”. Lasciare in tondo invece “sport”, “film”, “élite”, ecc., che non hanno corrispettivi italiani e sono ormai entrati nell’uso corrente. I vocaboli stranieri restano comunque invariati al plurale (leader non leaders).

Maiuscola/minuscola

Usare le maiuscole per il titolo del saggio (es. IL MEDITERRANEO DI BRAUDEL); le minuscole (e il grassetto) per i titoli dei paragrafi (es. Il mercante italiano tra Medioevo e Rinascimento). Anche per le sigle usare il minuscolo (es. Asp, non ASP; Enel, non ENEL; Asl, non ASL; Usa, non USA).

Maiuscoletto: al suo eventuale uso provvederà direttamente la redazione.

Corsivo: ridurlo al minimo, per singole parole o espressioni da porre in rilievo.

Citazioni di libri e articoli

Sia nelle note a piè di pagina sia nell’eventuale elenco bibliografico finale, le citazioni devono essere dal punto di vista formale omogenee fra loro.

  • titoli dei libri e degli articoli in corsivo;

  • titoli delle riviste tra virgolette a caporale: «…» (si trovano attraverso il menù “inserisci”, “simbolo”). Il titolo della rivista NON deve essere preceduto dalla preposizione “in”;

Le opere devono essere citate sempre con i seguenti dati: cognome dell’autore preceduto dall’iniziale puntato del nome, titolo del volume, editore, città di edizione, anno di edizione: es. R. Romeo, Il Risorgimento in Sicilia, Laterza, Bari, 1982, pp. 55-56.

Nel caso di due o più autori, i cognomi vanno separati dalla virgola (,), non dal trattino (-): es. H.G. Koenigsberger, G.L. Mosse, G.Q. Bowler, L’Europa del Cinquecento, Laterza, Roma-Bari, 1990. Tra il primo e il secondo nome puntato di un autore non inserire alcuno spazio. Esempio: M.A. Visceglia, non M. A. Visceglia.

Se si tratta di contributo non monografico ma inserito in volume di autori vari o in una rivista, non è inopportuno il riferimento alle pagine occupate, oppure a quelle utilizzate. Esempi:

P. Hartner, Il capitale tedesco nell’industria elettrica italiana nella prima guerra mondiale, in B. Bezza (a cura di), Energia e sviluppo. L’industria elettrica italiana e la Società Edison, Einaudi, Torino, 1986, pp. 100-250;

G. Sapelli, Organizzazione del lavoro all’Alfa Romeo. 1930-1951. Contraddizioni e superamento del “modello svizzero”, «Storia in Lombardia», A. 6, n. 2 (1987), pp. 103-120;

V. Graziadei, Pasquino in Sicilia nel ‘600 e ‘700, «Archivio Storico Siciliano», N.S., XXXII (1907), pp. 108-109.

Il nome del curatore di un volume miscellaneo precede il titolo del libro ed è seguito dall’espressione “a cura di” tra parentesi: es. G. Carocci (a cura di), Quarant’anni di politica italiana dalle carte di Giovanni Giolitti, II, Dieci anni al potere. 1901-1909, Feltrinelli, Milano, 1962.

Se la curatela riguarda l’edizione di un testo di un determinato autore, il nome del curatore (preceduto da “a cura di”) segue il titolo: es. A. de Tocqueville, La democrazia in America, a cura di C. Vivanti, Einaudi, Torino, 2006.

Gli autori stranieri sostituiranno l’espressione “a cura di” con “ed.” (oppure “eds.” in presenza di più curatori).

In caso di opere già citate una prima volta, usarecit”, non in corsivo e non preceduto dalla virgola (es. G. Sapelli, Organizzazione del lavoro all’Alfa Romeo cit., p. 105). Si deve usare inveceivi” solo nei casi in cui ci si riferisca all’ultima opera citata e non esistano possibilità di equivoco (es. Ivi, p. 105); “ibidem” se ci si riferisce alla stessa pagina citata nella nota precedente.

La singola pagina si indica con “p.” seguita dal numero di pagina. Più pagine si indicano con “pp.” seguite dai numeri delle pagine utilizzate oppure seguite da “sgg” (es. p. 24; pp. 24-32, pp. 24 sgg).

Le pagine di un documento di archivio si citano con c. o cc. e con l’indicazione del retto (r) e/o del verso (v) senza punto (Es. Asp, Notaio Gaspare Fialdo, vol. 13415. Palermo, 2 settembre 1591, indizione V, c. 2r).

Virgolette

Virgolette «a caporale» (« … ») per le citazioni nel testo. Indicare con le virgolette inglesi o a uncino (“…”) una seconda citazione all’interno di una citazione con virgolette a caporale.

Le singole parole o le espressioni alle quali si vuole dare una evidenza particolare o un rilievo diverso da quello corrente possono indicarsi tra virgolette inglesi (es. “bene”) o, meglio ancora, tra apici semplici (es. ‘bene’).

Il segno di punteggiatura a conclusione di un periodo virgolettato va fuori dalle virgolette (e non viceversa).

Figure e tabelle

Tutte le figure devono essere numerate, in modo progressivo, con numerazione araba. Lo stesso vale per le tabelle, numerate però con numeri romani. Esempio:

Fig. 1 – Didascalia figura.

Tab. I – Didascalia tabella.

Elenco della abbreviazioni utilizzate

È bene predisporre un elenco delle abbreviazioni utilizzate per evitare di citare fondi archivistici per esteso. Sarà inserito in una nota a piè di pagina segnata da un asterisco alla fine del titolo del saggio.