Dario Dell`Osa

Una potenzialitá territoriale compressa. Sanitá marittima e attivitá economiche nell’Abruzzo preunitario

In epoca preunitaria le province abruzzesi, confine settentrionale del Regno delle Due Sicilie, risentivano più degli altri territori napoletani della rigida applicazione delle normative inerenti alla salute pubblica e al controllo sanitario di persone e merci. La vicinanza allo Stato della Chiesa e la naturale propensione allo sviluppo delle relazioni commerciali con la sponda opposta dell’Adriatico hanno comportato in questo territorio l’applicazione di norme sanitarie caratterizzate da un maggior rigore e da un più elevato livello di restrizioni. Ogni prescrizione normativa volta a regolare le attività marittime doveva conciliare le esigenze di carattere sanitario o di ordine pubblico con le necessità connesse alla pesca e al commercio marittimo, limitando e comprimendo le iniziative economiche delle popolazioni costiere. Nacque così, a partire dal decennio napoleonico, un ricco carteggio tra i rappresentanti delle istituzioni abruzzesi (intendenti, sotto-intendenti, sindaci e deputati di salute) e il governo centrale. Attraverso questa fonte si possono ricostruire le interazioni tra la normativa sanitaria e lo svolgimento delle attività marittime in un territorio che, per la sua posizione geografica e politica, presentava caratteristiche diverse rispetto alle altre aree del Regno delle Due Sicilie.

Maggiori informazioni