Giuseppe Galasso

Sicilia in Italia. Per la storia culturale e sociale della Sicilia nell’Italia unita

1994. - Catania, - Edizioni del Prisma,

La Sicilia ha conosciuto già dalla prima metà del secolo XIX un «grande ritorno» dell’isola al ruolo di grande terra di cultura. Ruolo che essa ha più volte esercitato nel passato: da Amari a Gentile, da Verga a Pirandello, da Basile a Guttuso, numerosissimi i nomi dei protagonisti di questo «ritorno». Nello stesso tempo una grande trasformazione economica e sociale si produceva nell’isola, con grandi capitani d’industria come i Florio, con momenti di grande rilievo come i Fasci Siciliani. Siciliana è stata in gran parte la classe dirigente e di governo dell’Italia contemporanea. Eppure l’isola non è uscita da una condizione di minore sviluppo e di singolare, e talora deteriore, realtà civile rispetto ad altre regioni italiane. Ha covato la patologia criminale della mafia; si è chiusa nei suoi particolarismi, ai quali lo stesso conseguimento dell’ autonomia regionale ha finito col servire, più che essere servita; ha elaborato un suo particolare meridionalismo; ha accentuato fino a Sciascia la particolarità esistenziale del siciliano; ha bruciato in caotici e distorti sviluppi urbani ed agrari, produttivi e commerciali, le ripetute attese di crescita ripropostesi nel corso di un secolo e mezzo. Ma la Sicilia non è un mistero e non è un destino. È una grande vicenda umana, che si apre allo storico con una suggestiva ricchezza di forme e di individualità. Sicilia in Italia afferma questo in contrapposto a orgogli, a incomprensioni parimenti infondati, mostrando la molteplice problematicità della storia di una grande regione, il cui ingresso e la cui partecipazione alla modernità non sono reversibili.

Si ringrazia l’autore per avere autorizzato la messa on line del testo.