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                lo sconforto di quei giorni con l’entusiasmo seguito all’elezione di Or-
                lando 113 . Per le celebrazioni del 25 aprile 1994, con un argomentare
                caro ad altri membri del movimento antimafia, il Comitato fuse in un
                solo discorso il lascito della Resistenza, l’impegno antimafia e il soste-
                gno ai magistrati italiani, con particolare riferimento a quelli schierati
                a Milano e a Palermo 114 . Si riteneva evidentemente di essere davanti
                ad una tornata epocale della storia d’Italia, rispetto alla quale biso-
                gnava tirare le somme del proprio impegno. Poche settimane dopo, in
                una lettera a tutti i «lenzuolini», Marta disse che i loro incontri erano
                «stati produttivi di politica, di cultura, di senso», e il Comitato, «diven-
                tato  un  nome  prestigioso»,  aveva  prodotto  «una  identità  al  di  sopra
                della nostra aspettativa e della nostra capacità di gestirla». Tuttavia,
                scorgeva «rischi di arretramento»:

                   Mi chiedo, vi chiedo, se sia il caso di lasciar perdere, di sprecare questo
                nostro  piccolo  patrimonio  comune,  che  secondo  me  è  prezioso.  È  una  do-
                manda che vi pongo accorata, perché ho bisogno di capire dove andiamo […].
                In  ogni  caso,  qualunque  cosa  decidiate  di  fare,  anche  soltanto  un  “addio”
                penso che dobbiamo ringraziarci tutti per quanto abbiamo fatto. O, forse, fa-
                remo 115 .

                   Nel fitto dibattito che seguì, qualcuna mostrò entusiasmo: avevano
                «impedito alla gente di dimenticare», scrisse Simona, avevano «fatto il
                tifo  per  i  giudici»,  erano  «andate  nelle  scuole» 116 .  Altre  ricordarono
                l’aspetto formativo e quasi iniziatico («per me il Comitato è la prima
                esperienza di questo genere che mi è stata e mi è preziosissima [...]»,
                scriveva una ragazza di diciannove anni) 117 , o di riappropriazione di
                uno spazio politico 118 . Qualcuno dichiarò scoraggiamento: «c’è stan-
                chezza, diffidenza, insofferenza, frustrazione»; «c’è la destra» 119 . In quel
                momento prevalse l’ottimismo 120 , ma ancora nel febbraio del 1995, tra
                i  punti  all’ordine  del  giorno  di  una  convocazione  si  leggeva:  «è  il





                   113  A. Cowell, Sicilian Foesof the mafia Defeated in Election, «New York Times», ritaglio
                non datato conservato, allegato ad una lettera di trasmissione via fax dell’11 maggio
                1994 ivi, Raccoglitore rosso «1994/1».
                   114  Sul nesso resistenza-antimafia vedi la lettera di Palermo Anno Uno a Valentino
                Parlato e Mariella Eboli, 24 aprile 1994, ivi; e M Ravveduto, La religione dell’antimafia
                cit., pp. 553-556.
                   115   Marta  ai  componenti  del  Comitato,  giugno  1994,  in  Amc,  Raccoglitore  rosso
                «1994/1».
                   116  Simona a Marta e i componenti del comitato 4 luglio 1994, ivi.
                   117  Valeria a Marta, luglio 1994, ivi.
                   118  Carlo a Marta, 25 giugno 1994, ivi.
                   119  Pimpa a Marta e a tutto il comitato, giugno 1994, ivi.
                   120  Giuliana a Marta, 3 luglio 1994, ivi.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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