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                l’abbattimento fisico e spirituale degli ostacoli presenti sul cammino
                della futura città portuale fascista .
                                                 1
                   I lavori al porto e il ritorno di Napoli a sede di armamento di una
                importante compagnia nazionale – la Tirrenia – negli anni Trenta fu-
                rono pertanto presentati dalla pubblicistica fascista come l’attuazione
                diretta della volontà del duce espressa in occasione della sua prima
                visita nel 1922.
                   Di  fronte  a  questa  interpretazione  dell’azione  pubblica  segnata-
                mente ‘fascista’ nei soggetti e nel linguaggio e quasi ‘teleologica’ per
                impostazione, il presente contributo prova a dare un maggiore respiro
                storico-economico all’analisi di vicende che rientrano pur sempre in
                un campo di attività economica qual è lo shipping business. Nel fare
                ciò si cercherà di inquadrare il tema dello sviluppo del porto di Napoli
                all’interno di una prima cornice interpretativa nazionale, rappresen-
                tata dalla storia marittima postunitaria, e di una seconda cornice in-
                terpretativa  internazionale,  rappresentata  dalle  profonde  trasforma-
                zioni economiche che investirono il mondo tra la fine dell’Ottocento e
                l’inizio del Novecento . Ciò per comprendere sia il contesto operativo
                                     2
                delle scelte fatte dal regime, sia per gettare uno sguardo sul retroterra
                storico-economico dell’area napoletana con il quale soppesare la pra-
                ticità di quelle stesse scelte. Infine, una particolare attenzione sarà
                dedicata al ruolo svolto dagli operatori locali del settore marittimo e
                dall’Iri e ciò con il preciso intento di superare un’interpretazione ‘deci-
                sionista’, che vede il risultato della sede di armamento e del potenzia-
                mento del polo marittimo napoletano come puro atto d’imperio del fa-
                scismo. Al contrario, l’elaborato vuole mettere in evidenza sia il ruolo
                di negoziazione esercitato con oculatezza dalle deputazioni locali, sia
                la distanza intercorsa tra la visione di sviluppo fascista e la riorganiz-
                zazione tecnico-finanziaria della navalmeccanica napoletana operata
                nei medesimi anni dall’Iri.
                   Le domande da cui partire sono le seguenti: il regime quanto coeren-
                temente sostenne lo sviluppo marittimo della città? In che modo i por-
                tatori di interessi locali influenzarono la decisione di potenziare il polo



                   1  Alto Commissariato per la città e la provincia di Napoli, Napoli. Le opere del regime
                dal settembre 1925 al giugno 1930, Francesco Giannini & Figli, Napoli, 1930.
                   2  L. De Courten, Per una storia della marina mercantile dall’Unità alla Prima guerra
                mondiale, «Clio», n. 4, 1981, pp. 491-512; Id., La marina mercantile italiana nella politica
                di  espansione  (1860-1914).  Industria,  finanza  e  trasporti  marittimi,  Bulzoni  Editore,
                Roma, 1989; T. Fanfani, Il difficile sviluppo di un settore protetto: la marina mercantile
                italiana dal 1861 al 1914, «Studi e informazioni», n. 2, 1990, pp. 145-165; R. Giulianelli,
                Armatori, banche e Stato. Il credito navale in Italia dall’Unità alla prima crisi petrolifera,
                Il Mulino, Bologna, 2017; Id., The State and the Sea. Economic Policy for the Shipbuilding
                and the Marine-Equipment industry in Italy Between the Two World Wars, «The Journal
                of European Economic History», n. 1, 2015, pp. 151-184.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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