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164 Dario Salvatore
3. Lo storico ‘schiacciamento tirrenico’ di Napoli
Tutti gli sforzi fatti dalle deputazioni napoletane trovarono nel
primo riordino fascista delle linee sovvenzionate il loro punto di con-
vergenza. Quotidiani , rappresentanti locali e lo stesso fascismo con
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l’investitura di Napoli a ‘Regina del Mediterraneo’ avevano di fatto ali-
mentato un clima di attesa in città per questo evento percepito come
un vero e proprio riscatto cittadino .
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Dopo l’Unità, il polo marittimo napoletano era andato infatti incon-
tro ad un processo di disarticolazione e smembramento delle sue
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forze. Mentre il porto segnò comunque risultati apprezzabili collocan-
dosi dietro Genova e Venezia , l’armamento napoletano arretrò, com-
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plice la fine della Compagnia di navigazione a vapore delle Due Sicilie
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e la perdita del ruolo di capitale che aveva fornito vantaggi di localiz-
zazione per molte case commerciali . Si formarono col tempo nuove
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borghesie meridionali , che colsero l’opportunità fornita dal liberismo
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postunitario e dalla nuova rete ferroviaria per promuovere altre
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piazze marittime come Bari , Messina e Palermo , sostituendo il
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centrismo borbonico napoletano con un più accentuato policentrismo
18 «Il Mattino», 7-8 maggio 1919, Napoli e il suo Porto. Dal mare la città nostra vedrà
nascere la sua nuova fortuna.
19 Nel 1921 la Camera di Commercio inviò al Governo i propri desiderata riguardo il
rinnovo delle sovvenzioni alla marina mercantile. Successivamente la Camera fece stam-
pare il documento per diffonderlo tra gli ambienti economici della città partenopea. Nel
testo si denunciò apertamente la gestione oligopolistica delle sovvenzioni, che limitava
la libertà di commercio e soprattutto dava all’intervento pubblico una funzione di difesa
delle posizioni dei gruppi egemoni, piuttosto che essere incentivo e sostegno alle nuove
imprese di navigazione. Da qui la proposta di sovvenzionare a tempo (3 o 5 anni) e in
maniera flessibile (sussidi a viaggio, a tonnellata trasportata) e nuove linee commerciali
esplorative. Cfr. Camera di Commercio di Napoli, Pro memoria per le Sovvenzioni Marit-
time, Tipografia Francesco Razzi, 1922.
20 «Il Popolo d’Italia», 25 ottobre 1922, Il discorso di Mussolini.
21 G. Galasso, Tradizione, metamorfosi ed identità di un’antica capitale, in Id., Napoli,
Laterza, Roma-Bari, 1987, pp. XXIII-XXV.
22 A. Cafarelli, Il movimento della navigazione nei porti del Regno d'Italia (1861-1914),
«Storia Economica», n. 3, X (2007), pp. 299-332.
23 L. De Matteo, Noi della meridionale Italia, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli,
2002, pp. 149-207.
24 Id., Imprenditori a Napoli nell’Ottocento, «Storia Economica», n. 2-3, IX (2006), pp.
305-337, qui pp. 315-323.
25 G. Barone, Mezzogiorno ed egemonie urbane, «Meridiana», n. 5, 1989, pp. 13-47,
qui pp. 18-23.
26 S. Maggi, Le ferrovie, Il Mulino, Bologna, 2003, pp. 43-52.
27 M. Ottolino, Commercio e iniziativa marittima in Puglia 1876-1914: la Società di
navigazione a vapore Puglia, Lucio Pironti Editore, Napoli, 1981.
28 R. Battaglia, Mercanti e imprenditori in una città marittima. Il caso di Messina
(1850-1900), Giuffrè Editore, Milano, 1992.
29 S. Candela, I Florio, Sellerio editore, Palermo, 1986, pp. 125 e ss.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)