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166 Dario Salvatore
emigranti . Eppure, la gestione di questo lucroso traffico fu nelle mani
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delle grandi compagnie di navigazione straniere e solo in parte di quelle
italiane, tra cui nessuna locale. L’armamento napoletano risultò del tutto
incapace di contrapporsi all’invadenza di società straniere e nazionali, a
dimostrazione del ritardo tecnico e finanziario accumulato dalla piazza
napoletana . Di fronte a questo ripiegamento furono gli abili operatori
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palermitani e genovesi a ricoprire il vuoto lasciato da Napoli dando vita
ad un asse marittimo tra Genova e Palermo, che di fatto formò l’architrave
della marina mercantile italiana .
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L’intreccio dei fattori endogeni ed esogeni ora descritti ebbe come
conseguenza l’indebolimento della piazza marittima napoletana, la
quale finì con l’essere ‘schiacciata’ dalle più forti e dinamiche piazze di
Genova e Palermo dovendo ripiegare su funzioni di cabotaggio attra-
verso la locale Compagnia di Navigazione a Vapore di Napoli. Tutto
questo fa capire come le trasformazioni indotte dalla Grande Guerra
con la crescita del tessuto industriale napoletano e le promesse fatte
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dal fascismo diedero a molti commentatori locali la percezione che ef-
fettivamente Napoli potesse spezzare quella condizione di ‘schiaccia-
mento’ e riaffacciarsi sul Mediterraneo e sugli oceani .
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4. La ‘guerra tirrenica’
Il 19 aprile 1923 fu istituita la Commissione reale per la definitiva
sistemazione dei servizi marittimi – ormai da più di un anno in re-
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gime straordinario – presieduta dal senatore Salvatore Orlando, fon-
datore insieme ai fratelli dei noti Cantieri navali Orlando di Livorno
35 G. Barone, Lo Stato a Mezzogiorno, Ferrovie, reti urbane, emigrazione in Id., Le vie
del Mezzogiorno. Storia e scenari, Donzelli, Roma, 2002, pp. 142-145.
36 L. De Rosa, Iniziativa e capitale straniero nell’industria metalmeccanica del Mezzo-
giorno 1840-1904, Giannini Editore, Napoli, 1968.
37 S. Candela, Rubattino i Florio e la nascita della Navigazione generale italiana, in P.
Piccione (a cura di), Raffaele Rubattino. Un armatore genovese e l’Unità d’Italia, Silvana,
Cinisello Balsamo, 2010.
38 A. De Benedetti, La Campania industriale. Intervento pubblico e organizzazione
produttiva tra età giolittiana e fascismo, Athena, Napoli, 1990.
39 Emblematiche al riguardo le parole di Vincenzo Bruno all’inaugurazione della fiera
campionaria di Napoli: Vi sono nuovi mercati da penetrare verso i quali la produzione
italiana tende con inesorabile fatalità, vi sono popoli che sentono uguale attrazione verso
questi stessi scali. […] Consentite che chi vi parla, quale rappresentante del commercio
e dell’industria napoletana, ribadisca questo concetto che è massima aspirazione di
questa città, che è la scolta avanzata dell’esercito di pace che ha iniziato la sua marcia
conquistatrice verso l’Oriente: dei produttori italiani. Cfr. «Hermes», n. 9, anno III, p.
257.
40 Acs, Ministero delle Comunicazioni, Direzione generale della marina mercantile,
Ispettorato servizi marittimi, b. 318, Relazione Orlando.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)