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                   In verità, come aveva già ampiamente dimostrato il geografo econo-
                mico Ferdinando Milone in due studi pubblicati a distanza di pochi
                anni l’uno dall’altro , Napoli non si poteva definire dal punto di vista
                                   91
                commerciale  un  porto  propriamente  mediterraneo,  bensì  euroat-
                lantico. Con un retroterra portuale prevalentemente agricolo, a pren-
                dere la via del mare erano in gran parte prodotti del settore agroali-
                mentare  come  paste  alimentari,  conserve,  ortaggi  e  frutta  secca.
                Dall’inizio del Novecento la principale destinazione per molti di questi
                prodotti era il Nord America, grazie alla considerevole domanda soste-
                nuta dagli emigranti italiani in quanto tipici beni di nostalgia. Storici
                mercati di esportazione dalla fine dell’Ottocento erano invece la Gran
                Bretagna  e  la  Germania,  nei  quali  trovavano  collocazione  i  prodotti
                delle manifatture del settore dell’abbigliamento come il famoso guanto
                napoletano.
                   Sul versante delle importazioni l’Europa settentrionale contribuiva
                significativamente all’importazione di prodotti ad alta tecnologia e di
                carbone, mentre gli Stati Uniti assolvevano quasi completamente la
                domanda di oli minerali, benzina, greggio, paraffina, rottami e metalli
                grezzi funzionali al processo di industrializzazione dell’area del golfo di
                Napoli.
                   Per quanto attiene alle correnti di traffico del Mediterraneo la città
                partenopea  partecipava  alle  importazioni  nei  primi  due  decenni  del
                Novecento con percentuali molto contenute venendosi superata in al-
                cuni anni anche da porti come Catania. Solo in due casi i valori erano
                sopra la media: l’Egitto, con cui la provincia napoletana aveva un fitto
                scambio incentrato sui tessuti, e il Mar Nero da cui proveniva una
                quota significativa del grano utilizzato per la produzione di paste. Que-
                ste  performance  trovano  conferma  incrociando  i  dati  con  altre  due
                fonti: i bollettini statistici del porto  e uno studio Svimez condotto nel
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                dopoguerra sul porto di Napoli ; entrambe le fonti dimostrano, inol-
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                tre, come le politiche commerciali del fascismo furono addirittura con-
                troproducenti per l’economia locale .
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                   91  F. Milone, Il movimento della navigazione fra l'Italia e l'America settentrionale prima
                e dopo la guerra, «Rivista Marittima», vol. 48, 1925, pp. 29-44; Id., Il porto di Napoli.
                Studio di geografia economica, cit.; Si Veda anche E. Corbino, I porti dall’Elba a Napoli,
                «Giornale degli Economisti e rivista di Statistica», vol. 64, (3) marzo 1923, pp. 105-134,
                specialmente pp. 124-129.
                   92  Anche se la mancanza di alcune annate non permette di elaborare al momento
                una serie omogenea. I bollettini Riassunto dei dati statistici sul movimento del porto di
                Napoli sono conservati presso Asn, Prefettura, Gab., II vers., b. 709, fasc. 4.
                   93  Icsr, fondo Cenzato, b. 3, fasc. 10, Porto di Napoli.
                   94  La politica deflattiva inaugurata da «Quota 90» colpì pesantemente le merci napo-
                letane che avevano un’importante quota di mercato nell’export, mentre la «Battaglia del
                grano» inflisse un duro colpo al settore della pasta, tra i più avanzati nell’area del golfo
                per dotazione tecnologica e di capitali, modificando inoltre geografica dei molini e dei



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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