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Marta Cimino e il Comitato dei lenzuoli. antimafia, cordoglio e mobilitazione... 189
legati al Partito comunista italiano (Pci), di cui furono militanti, anche
formatisi nelle apposite scuole politiche . Saladino aveva poi scelto di
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non prendere più la tessera, pur restando vicina al partito . A en-
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trambi si devono importanti reportage sulla storia della Sicilia, e di-
verse inchieste, molte delle quali apparse sul giornale «L’Ora», pubbli-
cato da un editore vicino al Pci . La mafia fu spesso oggetto di inda-
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gine. Va però richiamato un dato storico del rapporto tra le sinistre
marxiste e la lotta alla criminalità, ovvero la diffidenza verso le forze
dell’ordine e la magistratura. Già covata in età liberale, questa sfiducia
era aumentata negli anni del fascismo e nella prima età repubblicana,
alimentata dalla repressione del movimento contadino e dalla conte-
stuale impunità cui andarono incontro gli assassini delle decine di
sindacalisti ammazzati in Sicilia ; Saladino ricordò gli anni ’50 come
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una stagione trascorsa «tra sindacalisti uccisi a lupara e contadini tra-
dotti in catene come banditi» . Le cose cambiarono negli anni succes-
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sivi per vari fattori, tra cui l’accesso in magistratura di nuovi strati
sociali, l’emergere, negli stessi ambienti, di un associazionismo demo-
cratico, la lotta al terrorismo e i lutti comuni . Anche il contrasto alla
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mafia divenne un terreno di incontro. Eletto come indipendente col
sostegno del Pci, il giudice Cesare Terranova diede un contributo de-
cisivo, nel 1976, ad una delle relazioni di minoranza che chiudevano i
lavori della prima Commissione parlamentare d’inchiesta sul feno-
meno della mafia in Sicilia . I tre grandi lutti che colpirono la magi-
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stratura palermitana tra il 1979 e il 1983, ovvero le uccisioni di Ter-
ranova stesso, di Gaetano Costa e di Rocco Chinnici, videro «L’Ora»
piangere quei morti come martiri di un fronte comune, e così fu per
4 Vedi gli appunti manoscritti, non datati, in Aigs, AmarcC, b. 4 fasc. 3.
5 G. Saladino, Romanzo civile, Sellerio, Palermo, 2000, p. 87.
6 Mi limito, per brevità a Marcello Cimino, Fine di una nazione. Che cosa non è e che
cosa può essere la Sicilia dopo il ’43, Flaccovio, Palermo, 1977; e Id., Le pietre nello sta-
gno. Inchieste, servizi e interventi sulla Sicilia del dopoguerra. 1943-1960, a c. di M. Rizza,
La Zisa, Palermo, 1988; una selezione degli articoli di Saladino, editi su «L’Ora» e altri
giornali in G. Saladino, Chissà come chiameremo questi anni cit. Suo anche De Mauro.
Una cronaca palermitana, Feltrinelli, Milano, 1972.
7 S. Riela, Premessa, in Placido Rizzotto e altri caduti per la libertà contro la mafia.
Introduzione di Salvo Riela agli atti processali da lui donati all’Archivio dell’Istituto Gram-
sci Siciliano, Presentazione di S. Nicosia, a cura di M. Figurelli, L. Pantano, E. Sgrò,
Istituto Gramsci Siciliano, Palermo, 2012, pp. 13-53.
8 G. Saladino, Romanzo civile cit., pp. 52-80. La citazione è tratta da p. 67.
9 P. Borgna, M, Cassano, Il giudice e il principe. Magistratura e potere politico in Italia
e in Europa, Donzelli, Roma, 1997, pp. 15-16; A. Meniconi, Storia della magistratura
italiana, Il Mulino, Bologna, 2012, specialmente pp. 310-311 e 328-329; E. Bruti Libe-
rati, Magistratura e società nell’Italia repubblicana, Laterza, Roma-Bari, 2018, pp. 119,
142, 149 e passim.
10 L’antimafia dei comunisti. Pio La Torre e la relazione di minoranza, a cura di V.
Coco, Istituto Poligrafico Europeo, Palermo, 2013.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)