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Marta Cimino e il Comitato dei lenzuoli. antimafia, cordoglio e mobilitazione... 191
borgo umbro – chiude e basta, un sontuoso regalo alla mafia –»), e
concluse con un ragionamento sulla (possibile?) speranza:
[…] Il comitato dei lenzuoli nasce dalle lacrime irrefrenabili di una tredi-
cenne che torna a casa dopo i funerali delle cinque vittime, lacrime di dispe-
razione infantile, cui non si può non dare una risposta, non si può cavarsela
con un pat pat e via, tocca alla madre della tredicenne impegnarsi a fondo e
giurarle che “da qui si riparte” [...].
Ps: questo articolo è stato completato alle 16.30 del 19 luglio. Alle ore 16.58
il finimondo in via D’Amelio, in città, ai vertici dello Stato, nelle coscienze. Ce
la faremo, noi a Palermo, noi in Italia? Non lo sappiamo, Non servono risposte
consolatorie 16 .
Si colmava un grande vuoto politico avvertito anche da Marta, che
nel 1969 era giunta a Trento , dove aveva studiato sociologia nella culla
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del ’68 italiano, laureandosi qualche anno dopo con una tesi sulla classe
politica dell’Assemblea regionale siciliana . «Il mio gruppo era quello
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del Manifesto» raccontò, «poi il Psiup (o forse era il Pdup?)» . Nel ricor-
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dare i suoi anni ’80 parla di «riflusso», del suo lavoro come infermiera e
poi come sociologa in un centro per tossicodipendenti, ma non men-
ziona il movimento antimafia, che proprio allora occupava uno spazio
centrale nella vita pubblica palermitana e nazionale . Sul finire del de-
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cennio aveva ripreso invece i contatti col gruppo di Trento, tanto che si
trovava con la figlia a Saman, la comunità fondata da Mauro Rostagno,
il giorno prima dell’uccisione di quest’ultimo . En passant: frequentava
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dunque un ambiente impegnato sul fronte del contrasto alla mafia, ma
guardingo verso pezzi della magistratura, specie, in quelle settimane,
per la recente apertura dell’inchiesta su Adriano Sofri e altri esponenti
di Lotta continua per l’omicidio di Luigi Calabresi .
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16 G. Saladino, Che ci facciamo qui, «Segno», 19 luglio 1992, pp. 7-11, riportato in
Ead., Chissà come chiameremo questi anni cit., pp. 537-543.
17 Storia di Marta cit., p. 4.
18 Libero Istituto Superiore di Scienze Sociali. Trento. Il sistema elettorale regionale
in Sicilia. Aspetti Sociologici, Tesi di Laurea di Marta Cimino ed Elvira Ferruzza, Relatore
prof. Franco Ferraresi, A.A. 1972/73, in Archivio dell’Istituto Gramsci Siciliano, Fondo
Marcello Cimino, b. 27 fasc. 12.
19 Storia di Marta cit., p. 8.
20 U. Santino, Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti, Roma, 2000, pp. 245
e sgg.; J. e P. Schneider, Un destino reversibile cit., pp. 150 e sgg.; C. Moge, La construc-
tion d’une mémoire publique de la lutte contre la mafia cit. pp. 129-150.
21 Storia di Marta cit., p. 12.
22 M. Rostagno, A. Gentile, Il suono di una sola mano. Storia di mio padre Mauro Rosta-
gno, Il Saggiatore, Milano, 2011; sulla percezione politica dell’inchiesta su Sofri: F. Colao,
Giustizia e politica. Il processo penale nell’Italia repubblicana, Giuffrè, Milano, 2013, pp.
238-257. Sulla ricezione del processo Sofri nella sinistra palermitana, poco prima e poco
dopo l’omicidio Rostagno: G. Lavanco, Caso Sofri, in gioco gli spazi di libertà, «L’Ora», 3
settembre 1988, p. 6; Ha pagato la sua scelta di verità, ivi, 27 settembre 1988, p. 7.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)