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                   Le stragi cambiarono drasticamente alcune sensibilità, e il Comi-
                tato fece da cerniera tra vecchio e nuovo mondo.


                2. Tra passato e futuro

                   Osserviamone la composizione. Il libro Un lenzuolo contro la mafia ,
                                                                                  23
                edito nel 1993, raccoglieva le testimonianze di alcuni protagonisti, di
                cui si dichiaravano le professioni: era un gruppo colto, i cui compo-
                nenti, per la maggior parte dediti a lavori intellettuali o appartenenti a
                ceti  professionali,  rappresentavano  un  pezzo  della  classe  dirigente.
                Troviamo una cerchia più ampia in una petizione che domandava al
                Comune di Palermo di costituirsi parte civile ai processi per la strage
                di Capaci . Restano le firme di 1538 persone, 1287 delle quali indica-
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                rono la professione: i più rappresentati erano gli studenti (261), il che
                conferma l’idea di un impegno antimafia da profondere nelle scuole ,
                                                                                  25
                che rappresentarono un importante ambito di azione anche per il Co-
                mitato ; seguivano gli impiegati (225), e i docenti (205); distanziato, il
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                quarto gruppo per numerosità era rappresentato dalle casalinghe (95),
                cui seguiva quello composto da medici, infermieri e altre professioni
                sanitarie (86); pochissimi i pensionati (24). Emerge la partecipazione
                delle donne, che rilasciarono diciassette delle ventisette testimonianze
                confluite in Un lenzuolo contro la mafia; nella raccolta firme possiamo
                desumere il sesso dal nome di battesimo per 1414 persone, di cui ben
                759 erano donne: si richiamava la grande partecipazione femminile al
                movimento antimafia degli anni ’80 , che molto distanziava questo
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                tipo di impegno dalla storia dei partiti e della loro classe dirigente, a
                nettissima prevalenza maschile. Lo notavano anche le protagoniste. Il
                20 novembre del 1992 si tenne a Bologna una iniziativa organizzata
                con la collaborazione del Comitato. Tra le referenti vi era Simonetta S.,


                   23  R. Alajmo, Un lenzuolo contro la mafia, Gelka, Palermo, 1993. Il volume conosce
                una seconda edizione nella quale alle pagine originarie se ne aggiungono altre con in-
                terviste a parte dei protagonisti e a giovani generazioni: R. Alajmo, Un lenzuolo contro la
                mafia. Sono vent’anni e sembra domani, Navarra, Palermo, 2012.
                   24  Il testo, con le firme, in Amc, Cassetta, cartelletta trasparente.
                   25  N. Dalla Chiesa, Introduzione alla ricerca, in La storia dell’educazione alla legalità
                nella scuola italiana, a cura dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Univer-
                sità degli studi di Milano, Università degli studi di Milano, s.l., s.d., pp. 3-20.
                   26  Vedi tra l’altro il dattiloscritto non datato intitolato a penna «Cidi e comitato dei
                lenzuoli “tutti quanti, tutti insieme”», e firmato per il Comitato dei lenzuoli da Simona
                Tavella, in Amc, 4. Raccoglitore rosso «1993/1»; Cimino al provveditore, 5 maggio 1993,
                ivi; e le lettere del 5, 7 e 17 gennaio 1994, firmate per il Comitato dei lenzuoli da Cimino,
                Gabriella Saladino o Simona Tavella, ivi, Raccoglitore rosso «1994/1».
                   27  A. Puglisi, Donne, mafia e antimafia, Centro Siciliano di Documentazione Giuseppe
                Impastato, Palermo, 1998.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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